ETTORE LEONARDI

Ettore Leonardi, un “acquerellista di eccezio-ne”, come scrive Duccio Trombadori nel testo L’avventuroso Viaggio in cui presenta il pittore e le sue opere «...padrone del colore diluito, capace di derivare vigorose rappresentazioni perfino da una macchia di inchiostro e da una goccia di caffè caduta sulla carta... i colori sono freddi, siderali, di una innaturalezza conseguente, come in certe scene visionarie di ascendenza nordica... Tecnica e più solida inquadratura fantastica alimentano la maniera romantica di Leonardi che, non a caso, si lascia attraversare dal gusto della composizione, sintoniz zata sul mestiere dei grandi maestri drammaturgi del paesaggio, segnanti il conflitto dell’immaginazione e della ragione». Ettore Leonardi nasce a Roma dove inizia i suoi stu- di e partecipa, sin da giovanissimo, a diverse mo- stre. Soggiorna a Parigi e Londra. Nella capitale fran- cese, nel 1937, prende attivamente parte alla vita artistico-culturale e frequenta pittori assieme ai quali realizza cenacoli rimasti famosi. Rientrato a Roma partecipa, nel dopoguerra, alle vivaci manifestazioni artistiche di quel periodo allestendo mostre per- sonali sia nella città Capitolina che in altre località la- ziali. Ottiene numerosi premi e riconoscimenti. In occasione delle Celebrazioni per il Centenario del Canada, nel 1967, è invitato a presentare le sue opere in grande mostra personale a Montreal. Dal 1967 al 1973 si susseguono, in molte città americane, tra le quali ricordiamo Boston, Toronto, Buffalo e New York, molte sue mostre. «...Onirico, letterario, un po’ pro- fetico... il suo è un lavoro di trascrizione della realtà, tutta sentita dentro la lezione della pittura ed è una pittura che lentamente, in modo chiaro, costruisce la sua genealogia», così continua Duccio Trombadori, nel testo sopra citato, edito nel 1984. Nei dipinti di Leonardi ricorre una figura umana ve- stita di rosso e, sempre ne l’Avventuroso Viaggio, Trombadori così interpreta questa presenza: «La piccola Eva in abitino rosso che partecipa, in qua- lità di sigla umana, all’avventuroso viaggio nell’al- tro mondo di cui narrano i quadri di Leonardi...essa appare come una trasposizione moderna degli scenari miltoniani». Nell’opera la Donna in Rosso nella foresta tale concetto raggiunge la sua massi- ma espressione